WP1: Recupero scarti e loro lavorazione
Gli scarti dei ricci di mare vengono forniti da alcuni ristoranti di Milano e da industrie alimentari coinvolte nella lavorazione del riccio stesso. Questi scarti seguono due diverse vie di lavorazione:
a) Le membrane peristomiali, localizzate attorno alla struttura boccale, vengono trattate con diverse soluzioni chimiche appositamente preparate al fine di ottenere una sospensione di collagene.
b) La restante parte dello scarto viene utilizzata per ricavare pigmenti antiossidanti che, una volta estratti, vengono sottoposti a caratterizzazione analitica per determinare la loro concentrazione e struttura chimica esatta e valutare la loro attività antiossidante.
WP2: Sviluppo di biomateriali e loro caratterizzazione
Il collagene viene utilizzato per produrre dei sostituti della pelle, formati da un sottile strato sovrastante e da uno “scaffold” spugnoso sottostante per mimare la struttura e la funzione della pelle, e vengono sottoposti a diversi test, tra cui analisi ultrastrutturale con valutazione di spessore e porosità, test di degradazione e di idratazione.
I sostituti della pelle vengono sottoposti poi a valutazioni di biocompatibilità. Nei test ex vivo vengono utilizzati espianti di pelle prelevati dalla coda di alcuni ratti adulti, mentre nei test in vivo viene valutata la loro capacità rigenerativa su ferite escisse su grandi animali, come le pecore.
WP3: Sviluppo e caratterizzazione di mangimi per le galline ovaiole
La teca di riccio di mare, opportunamente macinata e processata, viene utilizzata nei mangimi per le galline ovaiole, in quanto possibile fonte alternativa di carbonato di calcio, principale costituente del guscio, e di antiossidanti. Vengono effettuati diversi rilievi: valutazione del benessere delle galline, raccolta dei dati produttivi e analisi della qualità delle uova.
WP4: Aspetti economici, ambientali e giuridici della filiera
L’impatto ambientale viene eseguito secondo l’approccio Life Cycle Assessment (LCA) e mira a valutare l’impatto che l’utilizzo complessivo degli scarti del riccio di mare ha sull’ambiente. L’aspetto economico si occupa dell’analisi della filiera, fornendo informazioni sugli attori chiave dei mercati coinvolti, come fornitori/consumatori e sviluppando un piano di marketing per i nostri prodotti. Il team giuridico ha il compito di garantire che lo sviluppo del progetto sia coerente con il contesto giuridico nazionale e internazionale, anche considerando le nuove direttive europee sull’economia circolare.